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Escher - Mostra ad Asti

mercoledì 30 Apr 2025
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Palazzo Mazzetti - Asti
Dal 16 Novembre 2024 al 11 Maggio 2025

09:30 - 19:30

Cari amanti dell’arte, della matematica e dei paradossi che vi fanno dubitare della realtà, preparatevi a perdervi (in ogni senso) nella mostra “Escher. L’enigma dell’infinito”, in programma dal 16 novembre 2024 all’11 maggio 2025 a Palazzo Mazzetti ad Asti. Con oltre 100 opere, installazioni immersive e approfondimenti scientifici, questa esposizione celebra Maurits Cornelis Escher, l’artista olandese che ha trasformato linee, numeri e illusioni ottiche in capolavori senza tempo. Pronti a entrare in un labirinto di meraviglie?

Chi Era Escher? Un Ribelle della Geometria

Nato nel 1898 a Leeuwarden, in Olanda, Maurits Cornelis Escher non fu uno studente modello. Bocciato più volte, venne definito un “caso disperato” dai suoi insegnanti. Ironia della sorte, divenne poi un maestro nel coniugare arte e matematica, sfidando ogni regola della percezione.

Dopo gli studi all’Accademia di Haarlem, Escher partì per l’Italia negli anni ’20, innamorandosi dei paesaggi della Costiera Amalfitana, di Roma e della Sicilia. Qui, tra borghi medievali e architetture antiche, sviluppò il suo stile unico. Ma nel 1935, con l’ascesa del Fascismo, lasciò l’Italia per la Svizzera, poi per il Belgio, infine tornò in Olanda. Fu proprio questo esilio a spingerlo verso opere più concettuali, lontane dai paesaggi realistici.

Curiosità: Escher era mancino e amava la musica di Bach, di cui apprezzava la struttura matematica. Odiava essere definito un “artista”, preferendo considerarsi un artigiano della mente (fonte: J.L. Locher, "M.C. Escher: His Life and Complete Graphic Work").

L’Italia di Escher: Tra Paesaggi Reali e Mondi Astratti

Durante il suo periodo italiano (1922-1935), Escher produsse opere ispirate ai paesaggi mediterranei. Litografie come Castrovalva (1930), un borgo abruzzese sospeso tra realtà e astrazione, o Scilla, Calabria (1931), rivelano il suo amore per l’architettura e la luce italiana.

Curiosità: A Ravello, sulla Costiera Amalfitana, Escher realizzò alcuni dei suoi lavori più poetici. In una lettera al fratello, scrisse:
"Qui le scale non portano solo ai piani superiori, ma a universi paralleli" (fonte: archivio del Museo Escher de L’Aia).

La Mostra: Un Percorso Tra Reale e Impossibile

A Palazzo Mazzetti, il percorso si snoda come una delle metamorfosi di Escher: dagli esordi ai paradossi geometrici, fino all’Eschermania degli anni ’60. Ecco le sezioni da non perdere:

1. Gli Esordi: Paesaggi Italiani e Prospettive Audaci

Opere come San Gimignano (1922) mostrano il fascino di Escher per l’architettura medievale. Già qui si intravedono prospettive che sfidano la gravità, ombre che sembrano vivere di vita propria.

2. La Svolta: Matematica e Illusioni

Negli anni ’30, Escher scoprì le tassellature (pattern geometrici) all’Alhambra di Granada. Nacque Metamorfosi II (1939-1940), un’opera lunga 4 metri in cui pesci diventano uccelli, poi cubi, poi città.

Curiosità scientifica: Escher collaborò con il matematico Roger Penrose, che gli inviò schizzi di triangoli impossibili. Il risultato? Opere come Cascata (1961), dove l’acqua sembra scorrere in salita (fonte: articolo di Penrose su "The Mathematical Intelligencer", 1996).

3. I Capolavori: L’Arte Come Enigma

  • Mano con sfera riflettente (1935): un autoritratto distorto in una sfera, dove la stanza si deforma in un gioco di riflessi.
  • Giorno e notte (1938): oche bianche e nere che si tramutano in campi coltivati, simbolo di dualità.
  • Relatività (1953): scale che sfidano le leggi della fisica, con prospettive volutamente “sbagliate” per aumentare lo smarrimento (fonte: "Escher on Escher: Exploring the Infinite").

4. Eschermania: L’Artista Diventa Icona Pop

Dagli anni ’50, le opere di Escher conquistano la cultura globale:

  • Copertine di album (come The Yes Album degli Yes).
  • Film come Labyrinth (1986) e Inception (2010), che omaggiano le sue illusioni.
  • Fumetti e design, con pattern ispirati alle sue tassellature.

Perché Portarci i Bambini (e Il Vostro Matematico Preferito)

La mostra include laboratori interattivi per bambini:

  • Costruire tassellazioni con forme geometriche.
  • Sperimentare con specchi per creare illusioni ottiche.
  • Disegnare il proprio “mondo impossibile” ispirato a Escher.

Per gli appassionati di scienza, video esplicativi svelano i segreti matematici dietro alle opere, dalle simmetrie ai frattali.

Il Clou: La Sala Immersiva

Una ricostruzione 3D di Galleria di stampe (1956): scale che si avvitano, pavimenti che diventano soffitti e pareti che si moltiplicano all’infinito. Un’esperienza visiva e sonora che vi farà dubitare delle leggi della fisica!

Perché Non Potete Sfuggire a Questa Mostra

  • Instagram a go-go: Sale con illusioni ottiche e specchi deformanti sono perfette per scatti surreali.
  • Un viaggio nella mente di un genio: Scoprirete come un uomo riservato abbia rivoluzionato l’arte con rigore geometrico.
  • Per tutti i gusti: Dagli amanti del fantasy ai filosofi, dagli architetti ai sognatori.

La mostra è aperta fino all’11 maggio 2025, e la visita è gratuita per i possessori di tessera musei piemontese!

Info pratiche: Mostra “Escher. L’enigma dell’infinito” – Palazzo Mazzetti, Asti. Biglietti e orari su Arthemisia. Età consigliata: da 6 a 99 anni (i paradossi non hanno limiti!).


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