C’è un momento, davanti alla tela del Marat assassiné, in cui il tempo si ferma. È pittura, ma anche elegia, monumento e requiem insieme. Quell’intensità, quel rigore commosso appartengono a Jacques-Louis David (1748-1825), pittore che seppe fare della pittura uno strumento politico e poetico. A due secoli dalla sua morte, il Museo del Louvre gli dedica la più ampia retrospettiva mai realizzata: “Jacques-Louis David (1748-1825). Le pinceau et la Révolution”, aperta al pubblico dal 15 ottobre 2025 al 26 gennaio 2026 nelle sale monumentali della Hall Napoléon. La mostra riunisce oltre cento opere, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo — dal Musée d’Art et d’Histoire di Bruxelles alla National Gallery di Londra, dal Metropolitan Museum di New York al Prado di Madrid — tracciando l’intera parabola del maestro del Neoclassicismo francese.
Jacques-Louis David fu più di un pittore: fu il regista visivo della sua epoca.
Da Roma dove apprese la grammatica dell’antico, a Parigi colta dalla della Rivoluzione e dall’Impero, David attraversò una Francia in continuo tumulto.
Nei suoi dipinti, l’antichità classica diventa linguaggio politico, metafora di virtù civiche e sacrificio repubblicano.
Il suo Giuramento degli Orazi (1784), realizzato a Roma e presentato al Salon parigino, è la dichiarazione di un programma: la pittura come strumento di moralità e impegno. Pochi anni dopo, il Giuramento della Sala della Pallacorda (1791) tradurrà l’entusiasmo rivoluzionario in un linguaggio epico e collettivo.
Poi verrà la stagione dei ritratti — Madame Récamier, Napoleone che attraversa le Alpi, La morte di Socrate — e con essa l’esaltazione dell’individuo eroico, dell’uomo come figura di destino. Fedele alla sua idea di ordine e di grandezza, costruisce immagini in cui la bellezza classica e il fervore politico coincidono.
L’allestimento del Louvre segue un ordine cronologico-tematico, che si sviluppa in sei sezioni principali:
Ogni sala è pensata come un “atto” di un dramma visivo, accompagnato da bozzetti, disegni preparatori e lettere autografe, che restituiscono l’officina dell’artista e la sua incessante riflessione sul ruolo della pittura nella società.
David è il punto di equilibrio tra la freddezza razionale del Neoclassicismo e l’energia morale della Rivoluzione. La mostra parigina invita a leggere il suo stile come una sintesi di opposti: rigore e pathos, ideale e realtà, equilibrio e dramma.
Nei ritratti tardi, come quello di Madame Sériziat, si percepisce quasi un’eco romantica, un preludio alla pittura di Ingres, suo allievo più illustre.
Stile e Linguaggio, due componenti basilari che portano un'artista a diventare riconoscibile e memorabile. Due concetti chiave per chi si vuole approcciare alla pittura e al disegno, ma anche per chi di arte già ne sa e vuole approfondire la componente didattica.
Al Club dei Pittori stile e linguaggio, lezione dopo lezione vengono studiati ed estrapolati dai singoli alunni. Facciamo crescere in loro l'artista, quello memorabile.
Oltre ai dipinti, l’esposizione propone installazioni multimediali e sezioni documentarie che contestualizzano l’opera di David nel suo tempo: manoscritti, incisioni, copie di allievi, persino oggetti personali, come la tavolozza e gli strumenti di lavoro usati a Bruxelles.
La scenografia, firmata da Hubert Le Gall, alterna sale solenni a spazi di raccoglimento, come la stanza dedicata al Marat, ricostruita in penombra, per far emergere la luce del quadro come unico respiro.
La mostra al louvre, retrospettiva su Jacques-Louis David, che non fu solo il pittore di un’epoca, ma il suo architetto visivo. Nei suoi quadri si specchiano la ragione illuminista, la febbre rivoluzionaria e la teatralità dell’Impero. Guardando le sue tele, si ha la sensazione che la Storia stessa sia passata da lì — che il pennello, in quelle mani, sia diventato un’arma e un ideale, si comprende che la grandezza di David non è solo nella sua tecnica, ma nella sua fede incrollabile nella pittura come forma di pensiero. Una mostra che non celebra solo un artista, ma l’idea stessa di arte come linguaggio del tempo.
Luogo: Musée du Louvre, Hall Napoléon, Parigi
Date: 15 ottobre 2025 – 26 gennaio 2026
Opere esposte: circa 100, provenienti da 20 istituzioni internazionali
Orari: tutti i giorni (tranne martedì) 9:00–18:00; venerdì apertura fino alle 21:45
Biglietti: €22 intero, ridotto €17, gratuito under 26 residenti UE
Info sul sito ufficiale del Louvre